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Dislessia che cos'è e come affrontarla: chiedi una consulenza alla DOTT.SSA SECURO NAUSICAA presso lo Studio di Psicologia Centro Studi DSA. Scopri di più!
DISLESSIA CHE COS'E' E COME AFFRONTARLA
Nel mio lavoro di psicologa specializzata in Psicopatologia dell'apprendimento ogni giorno incontro bambini che hanno difficoltà scolastiche tra le quali la dislessia.
La dislessia fa parte dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) con la disgrafia, la disortografia e la discalculia. Nelle linee guida nate dalla Legge 170 del 2010, che tutela gli studenti con DSA, la dislessia viene definita "una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta".
Spiegare la dislessia significa anche chiarire che, come per tutti i Disturbi specifici dell'apprendimento, questo disturbo non deriva da un deficit cognitivo o da altre cause come traumi o blocchi emotivi, ma sia una condizione neurobiologica: il bambino dislessico ha intelligenza e capacità cognitive nella norma e la dislessia riguarda solo il processo di apprendimento legato alla lettura.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come affrontarla.
Partiamo intanto dalla lettura di un testo come la farebbe un bambino con dislessia:
Prodabi nlente risuta r pivvicile le gere puetse qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa.
Evettifanemete appaere sotsiituito quacosa, agiutno atlro e suvo palche palaro. In raltà si trata di come aqituanlente i ragazi qislesici lenogo.
Hai appena letto come legge un bambino dislessico. Ti sarai accorto che:
1. Hai letto lentamente per cercare di capire;
2. Hai commesso degli errori, talvolta ti sei autocorretto, se cercavi di leggere più velocemente questi errori aumentavano e di alcuni probabilmente neanche ti sei accorto;
3. Lo sforzo impiegato nella lettura ha ostacolato la tua comprensione limitandola;
4. Hai dovuto rileggere per cercare di capire meglio
Se fosse stato un testo più lungo e complicato, da studiare e memorizzare come avresti reagito?
E come ti sentiresti se dovessi leggerlo a voce alta davanti ai tuoi compagni che invece lo leggono bene? E se questo succedesse una, due, tre volte...molto spesso?
Purtroppo la fiducia nelle tue capacità ne risentirebbe e una sensazione di impotenza si farebbe strada.
SEGNALI ANTICIPATORI
Saper riconoscere i segnali della dislessia è fondamentale per comprendere adeguatamente le difficoltà del bambino ed iniziare ad affrontarle per migliorare.
Il bambino legge con fatica, molto lentamente e commette errori:
> scambia le vocali o le consonanti
> salta, omette o aggiunge delle lettere
> salta le righe mentre legge
> può scrivere con fatica, scambiare le vocali e le consonanti, spesso quelle visivamente o fonologicamente simili (per esempio d-b o p-q), faticare a copiare dalla lavagna e farlo con molta lentezza.
Compito della scuola non è diagnosticare la dislessia, ma capire se ci sono questi segnali, che potrebbero indicare la presenza del disturbo, e segnalare alla famiglia le difficoltà per un approfondimento specialistico con uno Psicologo specializzato in Psicopatologia dell'Apprendimento che definirà la presenza di Difficoltà di apprendimento o Disturbo di apprendimento, stilerà una diagnosi, una relazione clinica per la famiglia e gli insegnanti e proporrà un dettagliato percorso di potenziamento.
CHIEDI UNA CONSULENZA ALLA DOTT.SSA SECURO NAUSICAA: IN POCHI GIORNI AVRAI TUTTE LE RISPOSTE CHE DA TANTO STAI CERCANDO!
Per maggiori informazioni consulta i siti www.centrostudidsa.it e www.braviascuola.info
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La dislessia fa parte dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) con la disgrafia, la disortografia e la discalculia. Nelle linee guida nate dalla Legge 170 del 2010, che tutela gli studenti con DSA, la dislessia viene definita "una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta".
Spiegare la dislessia significa anche chiarire che, come per tutti i Disturbi specifici dell'apprendimento, questo disturbo non deriva da un deficit cognitivo o da altre cause come traumi o blocchi emotivi, ma sia una condizione neurobiologica: il bambino dislessico ha intelligenza e capacità cognitive nella norma e la dislessia riguarda solo il processo di apprendimento legato alla lettura.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come affrontarla.
Partiamo intanto dalla lettura di un testo come la farebbe un bambino con dislessia:
Prodabi nlente risuta r pivvicile le gere puetse qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa.
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1. Hai letto lentamente per cercare di capire;
2. Hai commesso degli errori, talvolta ti sei autocorretto, se cercavi di leggere più velocemente questi errori aumentavano e di alcuni probabilmente neanche ti sei accorto;
3. Lo sforzo impiegato nella lettura ha ostacolato la tua comprensione limitandola;
4. Hai dovuto rileggere per cercare di capire meglio
Se fosse stato un testo più lungo e complicato, da studiare e memorizzare come avresti reagito?
E come ti sentiresti se dovessi leggerlo a voce alta davanti ai tuoi compagni che invece lo leggono bene? E se questo succedesse una, due, tre volte...molto spesso?
Purtroppo la fiducia nelle tue capacità ne risentirebbe e una sensazione di impotenza si farebbe strada.
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Saper riconoscere i segnali della dislessia è fondamentale per comprendere adeguatamente le difficoltà del bambino ed iniziare ad affrontarle per migliorare.
Il bambino legge con fatica, molto lentamente e commette errori:
> scambia le vocali o le consonanti
> salta, omette o aggiunge delle lettere
> salta le righe mentre legge
> può scrivere con fatica, scambiare le vocali e le consonanti, spesso quelle visivamente o fonologicamente simili (per esempio d-b o p-q), faticare a copiare dalla lavagna e farlo con molta lentezza.
Compito della scuola non è diagnosticare la dislessia, ma capire se ci sono questi segnali, che potrebbero indicare la presenza del disturbo, e segnalare alla famiglia le difficoltà per un approfondimento specialistico con uno Psicologo specializzato in Psicopatologia dell'Apprendimento che definirà la presenza di Difficoltà di apprendimento o Disturbo di apprendimento, stilerà una diagnosi, una relazione clinica per la famiglia e gli insegnanti e proporrà un dettagliato percorso di potenziamento.
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